Il “Mattei” in trasferta in Romania

Una settimana sotto zero, ma in calda compagnia

Il racconto dei nostri studenti Chiara Cipollone, Giuliana Cecilia Colonna, Michele Di Santo, Luigi Muratore e Lorenzo Jetrin Torquato: «È passato già diverso tempo da quando il nostro gruppo, accompagnato da due professori, è tornato in Italia reduce da un’indimenticabile esperienza al di là dell’Adriatico, in Romania.

Grazie all’adesione da parte della nostra scuola al progetto Erasmus+, siamo stati selezionati insieme ad altri quindici ragazzi, appartenenti alle classi terze e quarte, suddivisi in gruppi da cinque alunni ognuno, per trascorrere una settimana in una scuola di un paese tra Spagna, Turchia, Polonia e Romania, per vivere un’esperienza nuova, mettendoci alla prova in situazioni differenti e stimolanti al fine di migliorare le nostre capacità nell’utilizzo della lingua inglese, conoscere altre realtà scolastiche e misurarci con ragazzi diversi per cultura, lingua e religione.

Il nostro gruppo ha già avuto la possibilità di vivere questa occasione lo scorso gennaio a Piatra Neamț, città romena capoluogo della regione della Moldavia, dove ha sede la scuola che ci ha ospitati.

Il viaggio è stato molto emozionante: per alcuni di noi è stata la prima volta in cui volavano fuori dall’Italia; per altri, invece, è stata la prima esperienza all’estero senza la famiglia. Una volta tornati, ci siamo sentiti molto maturati a livello di responsabilità. Inoltre, la nostra conoscenza dell’inglese è migliorata rispetto al periodo antecedente la partenza, poiché ogni giorno bisognava saperlo usare per comunicare con i compagni stranieri. La lingua inglese era l’unico mezzo disponibile, che sorprendentemente è riuscita a unire realtà estranee fra di loro. Di fatto, il nostro gruppo non si è smentito per quanto riguarda la fama della vivacità e gioia che viene accomunata al nostro Paese, legando una salda amicizia soprattutto con i ragazzi turchi, con i quali abbiamo condiviso molti momenti significativi.

Anche se il tempo di permanenza è stato piuttosto breve, non sono mancate le uscite fuori dalla città, come a Bucarest, la capitale, per ammirare l’espressione dell’arte romena, e all’università di Bacău, importante centro di ricerca sia nel campo scientifico, con la presenza di laboratori di meccanica, chimica e ingegneria, che nel campo umanistico.

I giorni di permanenza a Piatra Neamț, invece, sono stati dedicati ad attività di progettazione architettonica. Siamo stati suddivisi in squadre, ognuna composta da alunni tutti appartenenti a nazioni diverse, in modo tale da poter sfruttare la situazione per comunicare e socializzare tra di noi: con materiali di recupero abbiamo creato il modello della nostra “casa dei sogni”; successivamente, abbiamo realizzato il progetto sul computer in modo da renderizzarlo graficamente.

Al termine della settimana, il ritorno in Italia è stato molto sofferto, sia da parte nostra che dei professori: sebbene sia stato un periodo di permanenza breve, si sono creati legami forti e sinceri tra i vari partecipanti del progetto. Questo dimostra quanto le esperienze Erasmus, di qualsiasi tipo, siano formative e cambino tutti coloro che scelgono di parteciparvi, rendendoli più consapevoli delle proprie capacità, più responsabili e aperti al confronto con una realtà diversa.»

“Le radici sono importanti, nella vita di un uomo, ma noi uomini abbiamo le gambe, non le radici, e le gambe sono fatte per andare altrove” (Pino Cacucci).